Palazzo del Comune e Torre dell’Orologio

Palazzo del Comune

Magnifica Communitas Martinenghi – Fratelli d’Italia. 
Da novecento anni la facciata del palazzo comunale parla di desideri di libertà e indipendenza…

 

Palazzo Comunale Martinengo

Sintesi    Il palazzo comunale svolge questa funzione da quando fu costruito nel XII secolo. Conserva, a ben guardare, la struttura dei broletti del nord Italia.
Gli affreschi si possono leggere come un’estrema sintesi della storia politica del borgo. La lapide ottocentesca come una sintesi delle lotte risorgimentali.

 

Per saperne di più

Anticamente definito Broletto, il Palazzo Comunale è stato modificato nel corso dei secoli. E’ stato costruito all’inizio del XII secolo, in concomitanza dell’affermazione del Libero Comune. Era composto da uno spazio porticato al piano terra, forse utilizzato per fini commerciali, e da un livello superiore ad aula unica. 
Tra Sette e Ottocento si provvede a murare i portici al piano terra, in modo da ricavarne diversi altri locali chiusi. Anche la sala superiore viene ristrutturata e suddivisa in ambienti più piccoli. 

Sulla facciata sono ancora visibili tracce di affreschi di epoche diverse: la meglio conservata è quella che rappresenta un’aquila rossa in campo dorato, stemma dei conti Ghisalbertini. Risale probabilmente al ‘400. 
Altri due stemmi sono visibili, appartiene a Tommaso de’ Cumis, due volte Podestà dal 1465 al 1475. Tra questi frammenti vi è un terzo curioso lacerto, cinquecentesco: due piccoli putti svolazzanti incoronano il leone di San Marco. L’omaggio di Venezia a sé stessa.
Sul lato opposto una figura di uomo d’arme, forse omaggio all’aristocrazia militare del luogo.

In tempi più recenti una lapide marmorea ricorda il contributo di  martinenghesi che si unirono a Garibaldi nella Spedizione dei Mille. 

 

Dove si trova 
Piazza Maggiore, 1, 24057 Martinengo (BG) 

 

 

Torre dell’Orologio

Tempus fugit… e anche la luce!

 

Torre dell'Orologio Martinengo

Sintesi    Nata probabilmente come torre campanaria del broletto, nel Seicento viene trasformata in orologio pubblico, uno dei pochi esistenti. Il sistema di misurazione è molto differente dal nostro: due quadranti, ciascuno con ventiquattro tacche e una lancetta: segna la cosiddetta “ora italica”.

 

Per saperne di più

La torre, di origine medievale – probabilmente quindi nata come torre campanaria comunale, elemento frequente dei broletti-, è stata rifatta nel Seicento, quando viene posizionato l’orologio. È caratterizzata dalla presenza di due quadranti, uno con i numeri romani e l’altro con i numeri arabi, ciascuno con una lancetta sola. Perché? 
A differenza degli orologi odierni, che calcolano l’ora e i minuti esatti, l’orologio di Martinengo serviva (e serve tuttora) a calcolare l’ora italica, ossia il tempo che divide l’alba dal tramonto: le ore 24 indicate nel quadrante non indicano dunque la mezzanotte ma l’ora del tramonto, che naturalmente varia a seconda delle stagioni. 
Proprio a causa della variazione del momento del crepuscolo, il campanaro, stipendiato sia dal Comune che dalla parrocchia, ogni due giorni doveva regolare la lancetta, basandosi sull’orario segnato più esattamente dalla meridiana presente nel cortile del Broletto.  

 

Dove si trova 
Via G. Tadino, 7, 24057 Martinengo (BG) 


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